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IL SACRO, IL PROFANO E IL PROFANO NEL SACRO

Il sacro e il profano non costituiscono sempre due generi musicali distinti, ma molto spesso coesistono in maniera sorprendente, divertente e talvolta imbarazzante.

Il programma 2003/2005 "IL SACRO, IL PROFANO E IL PROFANO NEL SACRO" è composto da cinque numeri dell'ordinario della messa (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei) tratti da altrettante messe di varie epoche ed estrazioni culturali, inframmezzati da brani di carattere decisamente profano o il cui testo di ispirazione sacra è reso con modalità stilistiche profane

Anonimo

La culebra

E' una Tonada, genere di canto popolare cileno con andamento di danza simile all'habanera. E' una sorta di invocazione di un devoto di S. Agnese - santa che protegge dal morso del serpente - per ricevere qualche soldo e potersi comprare un bicchiere di rum.

 

Anonimo

Kyrie

Il Kyrie "Cuncti Genitor Deus" è tratto dal repertorio Gregoriano e deve il nome alle parole del tropo, ovvero del testo aggiunto per rendere sillabico un canto caratterizzato da lunghi vocalizzi. Di questo Kyrie verranno eseguiti in successione l'originale gregoriano, il tropo sillabico e l'organum a due voci.

 

Anonimo

When the Saints go marching in

E'un brano tradizionale dei neri americani di ispirazione religiosa ma il cui stile musicale è assai lontano dal concetto di sacro occidentale.

 

G. P. da Palestrina (1525? - 1594)

Gloria (doppio canone alla quarta)

Il Gloria di G. P. da Palestrina è composto secondo le regole del doppio canone, una costruzione contrappuntistica molto artificiosa che quasi dimentica la necessità di rendere comprensibili le parole della preghiera liturgica.

 

O. Vecchi (1550 - 1605)

Con voce dai sospiri interrotta

E' la rappresentazione di una scena d'amore, anzi del suo momento culminante e la morte, quasi invocata, indica in realtà l'attimo di estasi suprema.

 

I. Strawinsky (1882 - 1971)

Credo

da Messa per coro e doppio quintetto di fiati

Con il Credo Strawinsky ha voluto rappresentare non la dichiarazione di fede esplicita e un po' rutilante della tradizione cattolica occidentale, ma la professione sommessa e sottomessa della chiesa ortodossa. Secondo le indicazioni dell'autore deve essere un atto di fede "ad occhi bassi".

 

Consuelo Velazquez

Bésame mucho

E' una richiesta appassionata intonata su una linea melodica estremamente sinuosa e sensuale.

 

F. Schubert

An die Sonne

An die Sonne (Al sole) è una visione panteistica dell'universo rischiarato dal sole "re del mondo". Ad esso ritornano tutte le cose mortali del creato.

"O Sole, re del mondo

rischiari la nostra oscura esistenza

nella lucente maestosità.

Sublime meraviglia di una mano

che ha disteso quei cieli e vi ha seminato le stelle.

Ancora oggi vedo il tuo splendore

sorridermi nel cerchio floreale della natura.

L'esercito di uccelli dal piumaggio variopinto

forse non canterà più nel bosco e nei campi.

Ancora oggi vedo il tuo splendore,

ancora il tuo splendore.

L'esercito di uccelli dal piumaggio variopinto

forse domani non canterà più.

Io sento, io sento di essere mortale.

La mia vita appassisce come l'erba,

come l'appassire delle foglie.

Chi sa come è inaspettatamente vicina

la parola che risuona dall'alto

ritorna nuovamente nella terra.

Io sento di essere mortale.

La mia vita appassisce come l'erba,

come l'appassire delle foglie. 

Chi sa come è inaspettatamente vicina

la parola che risuona dall'alto

ritorna nuovamente nella terra. 

O Sole, re del mondo, O Sole re

rischiara la nostra oscura esistenza

nella lucente maestosità.

Sublime meraviglia di una mano

che ha disteso quei cieli e vi ha seminato le stelle".

 

Guillaume Dufay (1400 - 1474)

Sanctus

da Missa L'Homme armé

Il Sanctus dalla Missa "L'homme armé" è uno dei casi di coesistenza imbarazzante del genere sacro con quello profano. "L'homme armé" era una canzone popolare estremamente allusiva e volgare in voga nell'Europa del '400-500. La sua melodia divenne un banco di prova e una sfida per i compositori dell'epoca che la utilizzarono per la composizione di messe.

La Missa L’Homme armé è stata composta tra il 1450 e il 1460, probabilmente a Cambrai e può essere considerata come la prima messa basata su una melodia che serve come cantus firmus.
Il cantus firmus è preso in prestito da una melodia profana: L'homme armé . Il testo che accompagna la canzone profana è:
L'homme, l'homme, l'homme armé, l'homme armé,

L'homme armé doibt on doubter-doibt on doubter.

On a fait partout crier

Que chascun se viegne armer

D'un haubregon de fer.

L'homme, l'homme, l'homme armé, l'homme armé

La messa si compone di cinque parti:

I. Kyrie

II. Gloria

III. Credo

IV. Sanctus

V. Agnus Dei (I, II, III)

Dufay è stato probabilmente il primo compositore a basare un'opera sacra su una melodia profana. Dopo di lui compositori come Josquin Des Prèz, Pierre de La Rue, e Giovanni Pierluigi da Palestrina hanno utilizzato la melodia de L'Homme armé nelle loro messe. 

Si tratta di una melodia molto popolare, che è stata utilizzata come cantus firmus in più di trenta messe nei secoli XV, XVI e XVII.

Dufay ha delegato il cantus firmus al tenore, ma a volte ha permesso alle altre voci di cantarlo.

 

C. Mattone

Le ragazze

Con Le ragazze de "I neri per caso" siamo decisamente nei nostri tempi, non solo da un punto di vista cronologico o stilistico musicale, ma soprattutto per ciò che riguarda la figura della donna vista come colei che tiene le sorti della sua vita, sostenuta, guidata e aiutata dall'istinto.

 

Ariel Ramirez

Agnus Dei 

da Misa Criolla

Ariel Ramirez ha utilizzato i ritmi e gli stilemi della musica sudamericana per creare la sua Misa Criolla. In particolare l'Agnus Dei è reso nello stile proprio dei canti della Pampa: intimo, tenero e nello stesso tempo solenne.

La "Misa Criolla" è stata composta da Ariel Ramirez utilizzando un testo liturgico spagnolo approvato dalla Chiesa Cattolica e sovrapponendolo alle forme musicali folkloristiche degli indigeni.

La messa è suddivisa in 5 parti (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei) e ciascuna di esse prende a modello un ritmo diverso: una Vidala-Baguala per la supplica del Kyrie, un Carnavalito-yaravì per il tripudio del Gloria, una Chacarera-trunca per l’affermazione quasi ossessiva del Credo, un Carnaval cochabambino per l’acclamazione del Sanctus e un Estilo della Pampa per l’intimissimo dell’Agnus Dei.

 

Galdieri - D'Anzi - 

Ragliabà (Quando canta Rabagliati fa così)

Ragliabà è uno scherzo sul nome, Rabagliati, dell'interprete di questa canzone dei primi anni '40.

 

A. L. Webber - 

da Jesus Christ Superstar

- Heaven on their minds

- I only want to say

- I dont know how to love him

- Everything's alright      

- Superstar

Ultimo esempio di commistione tra sacro e profano è il medley tratto da Jesus Christ Superstar. L'argomento è tratto dalla passione e morte di Cristo narrata con il linguaggio musicale, quello rock, nato per esprimere in maniera dura e violenta la protesta nei confronti delle ipocrisie e delle convenzioni della società.

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